DALLE  ELEMENTARI  ALLE  MEDIE: un mistero da scoprire

 

 

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1-Non più maestre ma …

2-Non solo matite e pennarelli ma anche…

3-D’ora in poi durerà soltanto 10 minuti

4-Dall’anno prossimo sarà molto più intenso

5-Se i professori non ascolterete da lui andrete…

6-Alla fine lo dovrete sostenere

7-Per ogni materia la dovrete cambiare

 

 

Indagine sulla scuola secondaria

Abbiamo chiesto ad alcuni ragazzi delle medie quali difficoltà hanno incontrato nella nuova scuola. Queste sono le loro risposte.

  • Nella scuola secondaria si possono fare molte cose belle ma ci sono più regole da rispettare. Per esempio:

è molto vietato correre nei corridori perché si rischia di scivolare e cadere, ci sono anche molti ragazzi che passano e che puoi far cadere.

L’altra regola è che se non ti comporti bene rischi di prendere una nota perché si deve essere più responsabili di prima di quello che si fa.

La terza regola è:

se fai 3 dimenticanze, i prof. sono costretti a darti un 5 nel registro e sul diario.

Chi non ascolta il prof. avrà una nota nel diario

JACOPO E CHIARA

 

C’era una volta un ragazzino  di nome Jacopo, che non amava andare a scuola. Jacopo  aveva appena compiuto 11 anni, e doveva cominciare  la scuola secondaria. Era agitato, ma nello stesso tempo felice di fare nuove amicizie. Ogni mattina, prima di andare a scuola Jacopo si svegliava tardi e sua madre lo sgridava, anche  a scuola i prof  lo sgridavano per le assenze e per le dimenticanze. All’ora di  ricreazione Jacopo stava sempre seduto a fare i compiti che non aveva fatto nei giorni precedenti. Quando tornava a casa da scuola la mamma gli dava tanti compiti da sbrigare mentre lui voleva giocare a pallone con i suoi amici. Jacopo era arrabbiatissimo e disperato. Il giorno dopo a scuola nessuno dei compagni non andava da lui per fare amicizia. Improvvisamente una ragazzina gli si avvicinò e gli chiese perché era così triste e perché non parlava, poi qualche minuto dopo Jacopo disse che non andava bene a scuola e che voleva rimediare tutto. La ragazza si chiamava Chiara e si offrì di aiutarlo. Così al pomeriggio Chiara andò a casa di Jacopo, lo aiutò a capire meglio i compiti assegnati. Ogni giorno dopo la scuola Chiara e Jacopo si ritrovavano in biblioteca per studiare insieme. Col passare del tempo Jacopo migliorò molto a scuola con le verifiche ,le interrogazioni ecc. Alla fine dell’anno scolastico  Jacopo si ritrovò in pagella dei bei voti e la sua mamma era fiera di lui , e ringraziò Chiara per averlo aiutato. Jacopo si innamorò di Chiara e promisero di essere per sempre amici.

 

JELENA .  5^ elementare

ELISABET .  5^ elementare

DIANA .  5^ elementare

ZACHIA .  5^ elementare

La scuola secondaria

 

Ciao sono Tommaso e faccio la prima media.

Vorrei  raccontarvi   qualcosa  su  questa  scuola.

L’ altro giorno la prof. ci ha spiegato  l’ importanza  della  scuola  secondaria, ho imparato come ci si comporta , ad  esempio bisogna stare sempre in silenzio, molto in Silenzio …

All’ inizio  questa  scuola  ti  fa  paura  perché  non  conosci  i  tuoi  nuovi  compagni, i  professori  e  non  sai  com’è   l’ ambiente,  ma  poi  quando  fai amicizia  con  tutti,  ti  diverti tantissimo.  Di  solito  nella  tua  classe  hai  sempre  almeno  un tuo ex  compagno di classe quinta  .

Ciao e arrivederci.

FRANCESCO D.  5^ elementare

MICHELE F.  5^ elementare

ALESSANDRO D.  5^ elementare

SIMONE G .  5^ elementare

 

LE STORIE di CARLETTO

 

Per Carletto è il primo giorno di scuola media.

Quando, finalmente,  ha trovato la classe, Carletto non aspetta altro che inizi la lezione. Ad un tratto sente chiamare il suo nome: -Carletto, dimmi due pronomi.- Ma Carletto, dall’agitazione non riesce a dire altro che:-Chi? Io?- Bravo Carletto!-esclamò il professore.

 

Un giorno Carletto chiese al professore: -Professore si può punire una persona per qualcosa che non ha fatto? – Certo che no Carletto!- Bene, perché io non avrei fatto i compiti!

Nella scuola di Carletto c’era un nuovo professore.

Un giorno mentre spiegava era disperato perché in quella classe non c’era proprio disciplina.  Allora scocciato disse:-Ora basta, credevo foste ragazzi intelligenti con cui si può ragionare…ma forse mi sbagliavo. Se c’è qualche sciocco, in questa classe si alzi in piedi. Nessuno si mosse.

Dopo un po’ Carletto si alzò. –Perché ti sei alzato?- chiese sorpreso il professore.

– Professore, mi spiaceva vederla lì in piedi da solo!

 

ALESSIA  5^elementare