La Fusinato ricorda con i ragazzi del passato, nel presente, verso il futuro…

“La Fusinato ricorda…” è un concerto dove, noi ragazzi, attraverso canti, letture e descrizioni abbiamo ricordato e rivissuto la Grande Guerra. Come ci hanno fatto presente i lettori, bisogna ricordare e riflettere sugli errori per non commetterli nuovamente.

Io facendo parte dell’orchestra, di prove e concerti ne ho fatti parecchi. Ma questo non cambia le cose: lo spettacolo-concerto tenutosi alla palestra Lanzi venerdì 20 Maggio aveva qualcosa di diverso, speciale, più emozionante del solito. La commozione sincera che emergeva dai pori di noi musicisti è indescrivibile.

La Fusinato ricorda tutte le vittime della Grande Guerra, i dolori e i supplizi che i soldati vivevano in trincea…

La Fusinato ricorda tutti i feriti senza speranza, senza la voglia di reagire e riuscire a tornare a casa, perché ad aspettarli non c’era nessuno…

La Fusinato ricorda tutti i volontari che si sono resi disponibili e che sono stati fondamentali per la vittoria e la liberazione dell’Italia. ..

La Fusinato ricorda i soldati, normalissimi uomini diventati eroi che scrivevano alle proprie mamme brevi lettere, nella speranza di tornare a casa presto e poter raccontare tutto di persona…

La Fusinato ricorda tutto l’orrore, tutto il sangue, tutte le lacrime versate…

La Fusinato ricorda per non dimenticare!

Non è facile attraverso una melodia, quindi senza l’uso di parole, arrivare al cuore della gente, ma quando ti accorgi che migliaia di persone si guardano, si alzarono in piedi applaudendo e magari si commuovono…be’ hai proprio centrato l’obiettivo. A quel punto la stanchezza, il caldo e il sonno vengono sovrastati dall’assurda soddisfazione di ciò che si è apparentemente concluso. Ma i sentimenti che abbiamo provato dentro di noi faranno in modo che il concerto non sia stato inutile, ma che tenga nella memoria di ognuno un ricordo diverso dagli altri. Un ricordo singolare, unico ed esclusivo.

È vero, noi eravamo diversi, ma anche l’atmosfera che ci circondava era abbastanza diversa, era alquanto dispersa; il che può sembrare una cosa svantaggiosa, però dava l’idea di essere sotto il monte e sentire gli alpini, avviati verso il fronte, che cantavano questi tristi brani. Inoltre l’arrangiamento del professor Costa ti accompagnava in un sogno, come se volesse riportarti con l’immaginazione al 1915, quando l’Italia entrò in guerra, e da li ti facesse ascoltare il malinconico canto di alpini sofferenti.

I ragazzi che costituivano il coro erano tutti vestiti di azzurro: rappresentavano il cielo. I lettori erano divisi in strisce uguali bianche, rosse e verdi: rappresentavano la bandiera dell’Italia. Noi dell’orchestra, invece, con le nostre maglie color petrolio scuro, non rappresentavamo nulla di specifico. Quindi io ho immaginato che fossimo una bomba, una di belle che arrivano senza preavviso e portano scompiglio. Questa volta noi eravamo una bomba di entusiasmo, pronti a trasmettere ogni particolare della Grande Guerra.

Tra di noi c’erano i ragazzi del passato per ricordare, quelli nel presente per rivivere e quelli verso il futuro per non ripetere. La Fusinato ha organizzato questo evento, anzi l’evento per eccellenza dell’anno 2015-2016 per, non dimenticare… e se quello era lo scopo è stato raggiunto al 100%.

Si ringraziano le professoresse Battocchio e Zordan per aver preparato il coro, la professoressa Rossi e il professor Zaffonato per essersi occupati dei lettori, i professori Crivelletto, Marasca e Zanatto per aver preparato l’orchestra e un riconoscimento particolare al professor Costa per aver preparato i pianisti e aver arrangiato i brani eseguiti.

Simonato Martina