INTERVISTA A MARY
Questa è l’intervista che ho fatto in preparazione agli esami. Ho intervistato Mary che è una ragazza che è stata aiutata dalla cooperativa Belfiore dove lavora mia mamma. In questa cooperativa vivono anche altre ragazze o ragazzi, alcune di esse hanno avuto un bambino da pochi giorni, mentre una mamma ha fatto il viaggio in barcone con suo figlio che ora ha 4 anni.
È stato molto emozionante intervistarla perché raccontava realtà che pensavo molto lontane da me… buona lettura!
- Come si chiama? Mary
- Quanti anni ha? 23
- Da quale paese viene? Nigeria
- Per quali motivi è emigrata dal suo Paese? Ero orfana e la mia matrigna mi disse di andare in Libia perché li avrei trovato lavoro.
- Perché ha scelto di venire in Italia? Non avevo scelto io, mi trovo qui e mi va bene.
- Si è spostata dal suo Paese da sola o in compagnia di amici/famigliari? Sono andata in Libia da un’amica di mia madre credendo di trovare un lavoro, ma quello che dovevo fare era prostituirmi e io non volevo farlo. Per fortuna ho trovato un ragazzo che mi ha aiutata e mi ha convinta a prendere il barcone.
- Da quanto tempo si trova in Italia? Quasi un anno.
- Quale attività svolge? Lavoro nella cooperativa Belfiore, faccio dei laboratori in cui imparo a fare qualche mestiere e faccio un corso di italiano.
- Dove alloggia? Da sola o con altre persone? E’ stata assistita e aiutata a trovare un alloggio, una sistemazione? Vivo a Schio con altre ragazze dalla Nigeria. La sistemazione l’ho trovata grazie ai punti di smistamento
- Ha trovato in Italia ciò che si aspettava quando è partita dal suo Paese? Non avevo aspettative perché in Nigeria non avevo amici e familiari, perciò l’unica aspettativa era di trovare un tetto dove vivere, del cibo e degli amici.
- Ha rimpianti? Ha nostalgia del suo Paese? Non ho ne rimpianti ne nostalgia.
- Quali sono stati o quali sono i problemi maggiori che ha dovuto o deve affrontare? Non ho trovato problemi.
- Che tipo di rapporto ha stabilito con la gente del posto ( quartiere/paese)? Vado in chiesa a Vicenza e trovo gente del posto e della Nigeria o dall’Africa in generale e perciò inizio a legare.
- E’ stata vittima di qualche episodio di intolleranza? Quali, secondo lei, le cause? Quali le sue reazioni? No qui in Italia, ma in Nigeria sì.
- Secondo lei, quali potrebbero essere gli interventi dello Stato italiano per migliorare le condizioni di vita degli immigrati? In Nigeria non avevo soldi e/o cibo, perciò lo Stato italiano mi sta trattando più dignitosamente rispetto alla Nigeria e all’Africa.
IL VIAGGIO IN BARCONE:
Non ero consapevole di che cosa volesse dire prendere il barcone e non sapevo dove ero diretta. Ero spaventata ma fortunatamente sono riuscita ad attraversare il mare e ad arrivare incolume in Italia grazie anche al fatto che solitamente i soccorritori danno priorità a donne e bambini!
Il barcone, generalmente, è diviso in settori quelli più alti sono quelli più vivibili ed è per profughi che hanno già pagato il viaggio o che hanno accordi particolari con chi lo organizza; il peggiore è il settore più basso, dove i profughi sono stipati l’uno all’altro. Molti non riescono a sopravvivere e chi invece resiste si trova a condividere lo spazio con cadaveri e/o persone ammalate. Molti profughi infatti si ammalano di tubercolosi o nel migliore dei casi prendono la scabbia, durante il viaggio può succedere che donne partoriscono ma solo poche riescono a portare in salvo anche i loro piccoli.
Una volta arrivata sono riuscita a ricevere assistenza, poi sono stata presa in carico insieme a molte altre persone dalla prefettura di Vicenza e da lì sono stata trasferita e accolta in una cooperativa di Schio. Ora vivo in un appartamento con altre richiedenti asilo e aspetto l’esito dell’udienza per la richiesta del permesso di soggiorno definitivo. Se l’esito è positivo potrò risiedere in Italia, avrò la possibilità di cercami un lavoro e costruirmi una
nuova vita per un minimo di sei mesi ad un massimo di 5anni (rinnovabili) al contrario dovrò ritornare in Nigeria… dove il futuro è molto incerto!
LUCIA BUSON
ANNI 13