Forum dei mestieri

Discorso serata inaugurale Forum dei mestieri:

mercoledì 29 novembre 2017 ore 20.00

Buona sera e benvenuti, siamo gli studenti della scuola secondaria di 1 grado Arnaldo Fusinato .

Noi siamo Alessandro, Anna, Roberta, Federico, Elisabetta, Anna e Niccolò e il nostro tecnico Luca,

Siamo lieti di essere qui con voi a condividere questa esperienza positiva. Siamo un po’ emozionati, anzi parecchio…ma noi abbiamo deciso di provare, perché siamo ragazzi X.

Agli inizi di novembre i nostri insegnanti ci hanno chiesto di partecipare a un progetto “Scuola X” e ci è stato spiegato che l’argomento che avremo dovuto sviluppare era “ll lavoro” e che lo scopo di questa presentazione era presentare al pubblico il Forum dei mestieri in una serata augurale

Subito, un po’ tutti siamo rimasti sorpresi e in ognuno di noi è sorta una preoccupazione: di non essere in grado e di non essere all’altezza di parlare e raccontare di noi in pubblico.

Poi, incoraggiati e stimolati a provare, abbiamo deciso di metterci alla prova e, abbiamo deciso di accettare la sfida e cimentarci in qualcosa di nuovo ma per questo affascinante

Questa sera siamo qui e, per la prima volta in vita nostra ci sentiamo immersi nel mondo del lavoro, perché, anche se non abbiamo una ricompensa in denaro, ci siamo impegnati per raggiungere un obiettivo che era diretto agli altri, o meglio, ai nostri compagni. Ci è sembrato proprio di lavorare perché abbiamo utilizzato le conoscenze che abbiamo acquisito a scuola.

Durante quest’attività lavorativa ci siamo seduti attorno ad un tavolo e, con lo scopo di capire quale significato poteva avere partecipare al forum dei mestieri, ci siamo posti molte domande sul mondo del lavoro. Senza accorgercene, da una domanda banale sono sorte un sacco di altre domande; insieme abbiamo condiviso le nostre idee, abbiamo collaborato avendo un obiettivo preciso da raggiungere.

Abbiamo fatto una indagine tra gli adulti e quindi abbiamo avuto il contatto con la gente che lavora e lo abbiamo fatto come protagonisti. È stata una soddisfazione interfacciarsi con gli adulti da pari, vedere e capire le diverse reazioni delle persone, sentirci accolti e valorizzati per quello che stavamo facendo.

Ora siamo felici di averlo fatto.

Ecco le domande che ci siamo posti.

Che cosa significa lavorare?

Per iniziare siamo partiti da una domanda apparentemente banale “cosa significa lavorare?”. Quando abbiamo cominciato a rifletterci e a discuterne insieme ci siamo resi conto che i motivi per cui bisogna lavorare sono molteplici, tutti comunque molto importanti, ma, ciò a cui non avevamo mai pensato è il fatto che il lavoro permette di progredire e migliorare e, nel momento in cui noi ci impegniamo a migliorare la vita della comunità, miglioriamo anche noi stessi.

Un’altra risposta significativa a cui siamo giunti è che lavorare significa contribuire a costruire una catena di relazioni e azioni che permettano di far star bene bambini e anziani, uomini e donne, ricchi e poveri, sani e diversamente abili…

Quindi questo significa che la vita di tutti diventa serena ed equilibrata e, se sappiamo il ruolo importante del lavoro, siamo anche consapevoli che ogni lavoro deve essere svolto con efficienza e ognuno di noi dovrà imparare a rispettare il lavoro altrui, qualunque esso sia perché tutti i lavori sono di par importanza e di pari dignità.

Perché bisogna lavorare?

Immediatamente ci è sorta spontanea un’altra domanda: ”Perché bisogna lavorare?”.

Abbiamo parlato, discusso tra di noi, ci siamo fatti anche domande su domande e alla fine ci sembrava che il motivo più valido civilmente fosse: “per non tornare indietro” perché ogni società deve evolversi al meglio e noi saremo protagonisti in questo perché saremo i costruttori di domani, coloro che devono garantire il progresso, migliori qualità di  vita, ma per fare questo dobbiamo essere come dice Steve Jobs “ stay angry, stay foolish” il cui significato italiano diventa “ siate affamati ,siate folli “ cioè dobbiamo capire che noi dobbiamo imparare , conoscere e per ora questo è la scuola che ci permetterà di farlo.

Il Forum dei Mestieri è un’opportunità che ci permette di scoprirlo; al quale parteciperemo nei prossimi giorni. In attesa del forum abbiamo deciso di ascoltare le opinioni della persone che già sono inserite nel mondo del lavoro.

Insieme abbiamo preparato un questionario che abbiamo somministrato a centoventi persone che abbiamo incontrato nelle strade e nei negozi del centro storico di Schio.

Quindi lavorare vuol dire “risolvere problemi”?

Quindi lavorare significa avere una preparazione, una cultura che ci permetta di individuare il problema, analizzarlo, risolverlo utilizzando le nostre conoscenze.

Quindi, se vogliamo contribuire, dobbiamo impegnarci per aquisire una cultura?

Alla domanda “che cosa significa per voi lavorare?” la maggior parte delle persone ha risposto: “per garantirsi un tenore di vita migliore”. Un particolare ci ha colpito: che  coloro che lavorano con le persone hanno risposto di farlo per “seguire le loro vocazioni”.

Da dati si può notare che solo le persone che lavorano con le mani e quindi mettono in gioco la loro creatività sono anche quelle per cui il lavoro diventa gioia

Considerando tutte le conclusioni a cui siamo giunti abbiamo dedotto che lavorare può essere una occasioni per:

  • inseguire e realizzare i nostri sogni, che vuol dire affermare noi stessi perché, come diceva W: Disney “ SE PUOI SOGNARLO PUOI FARLO”.
  • QUESTO VUOL DIRE Essere soddisfatti di ciò che abbiamo raggiunto e se sappiamo che ciò ci farà felici la fatica e gli ostacoli che incontreremo non ci peseranno
  • conoscere le nostre abilità e vocazioni per scegliere consapevolmente ciò che si adatta meglio al nostro carattere e alla nostra personalità SOLO COSì, OGNI MATTINO CI SVEGIEREMO SERENI

Per realizzare i nostri sogni dovremo:

 

stabilire micro e macro obiettivi per affrontare i problemi uno alla volta perché poi ogni obbiettivo raggiunto deve diventare il punto di partenza per l’obbiettivo successivo e obiettivo raggiunto dopo obiettivo miglioreremo sempre più

  • capire che gli errori servono solo se li correggiamo, ciò significa, essere positivi, essere ottimisti perché, solo cosi, troviamo la spinta per andare avanti , perché, come dice Einstein “ Chi ha da fare non ha tempo per le lacrime “.
  • mettersi in gioco per scoprire le nostre potenzialità, per utilizzare tutto ciò di cui ancora non siamo consapevoli, per accettare le sfide, per saper guardare lontano, perché, come diceva il gabbiano Jonatan “Chi vola alto vede lontano”