Archivi tag: ROMA

COLLABORARE, COSTRUIRE PER… PARTIRE FELICEMENTE INSIEME

 

In vista della gita a Roma gli insegnati hanno stabilito di preparare gli studenti facendo loro fare una serie di ricerche, per poi unirle e dare vita ad un’unica grande ricerca, composta dagli sforzi di tutti i membri del viaggio. Ad ogni gruppo di ricerca è stata assegnata una tematica differente, nel mio gruppo, è stato assegnato l’argomento dell’interreligiosità. Interreligiosità è un aggettivo relativo ai rapporti tra religioni o confessioni diverse e tra i loro fedeli. Personalmente il concetto di interreligiosità mi era ignoto, ed è stato molto interessante svolgere un approfondimento su questo tema, ho scoperto non solo un termine, ma un modo per portare pace e fratellanza nel mondo. Nel corso della ricerca abbiamo anche rintracciato degli incontri interreligiosi avvenuti, in particolare quello tra Papa Francesco e il Grande Imam, compiuto il 28 aprile di quest’anno.

Mi è piaciuto molto svolgere questa ricerca, anche se ci è voluta grande quantità di lavoro, di compromessi e risoluzione di conflitti per andare d’accordo con tutti, ma credo che il cuore di ogni grande risultato è sempre una squadra, perché, per quanto io ammiri i vincitori solitari, la verità è che nessuno da solo è in grado di fare qualcosa di valore. La convinzione che una persona sola può fare qualcosa di grande è solo un mito. Il lavoro di gruppo è importante perché il gruppo coinvolge più persone, fornendo maggiori risorse, idee ed energie rispetto ad una sola persona, in oltre il gruppo condivide il merito per le vittorie e le responsabilità per le sconfitte favorendo una genuina umiltà.

Giovedì 12 ottobre tutte le classi si sono riunite in auditorium per presentare il proprio PowerPoint, in totale le slide erano circa 150 e siamo rimasti lì per due ore. Nel complesso è stata una bellissima esperienza, sicuramente ci sono delle cose da migliorare per rendere la ricerca perfetta, perché non tutte le classi sono preparate nella realizzazione dei PowerPoint e per alcuni era addirittura la prima volta che ne erigevano uno. La maggior parte degli errori riguarda l’esposizione delle slide, perché molte delle persone non si sono preparate abbastanza e invece di esporre ha letto dallo schermo del computer. Ma in ballo c’era anche la paura del parlare in pubblico, penso che molti studenti si erano organizzati, ma avendo timore di fare una figuraccia hanno letto, così erano sicuri di non ingarbugliarsi nei discorsi ed arrivare dritti al fulcro dell’argomento trattato in quella slide. Ora che ho incontrato quest’ostacolo ho pensato che si può abbattere esercitandosi molto e approfondendo e conoscendo a fondo l’argomento, perché, padroneggiare l’arte di parlare in pubblico non significa imparare a memoria parola per parola il discorso intero. Piuttosto vuol dire conoscere l’argomento di cui si sta parlando, tenere a mente i punti chiave. Un altro metodo per superare questa paura è andare piano, concentrarsi sull’esposizione, e se proprio ti crea ansia guardare negli occhi le persone, prova a concentrare lo sguardo su un punto della stanza. Pensando a queste soluzioni, sono sicura che la prossima volta che dovrò presentare una mia ricerca di fronte a molte persone riuscirò nel mio intento, magari anche soddisfatta di me stessa.

ANGELINA GINEVRA (13 ANNI)

ROMA: momenti, esperienze, sensazioni ……parole speciali per diventare persone speciali

Non dimenticherò con facilità questa gita…

Quando la professoressa Rossi ci ha comunicato che saremo andati a visitare Roma, i volti dei miei compagni si sono colmati di felicità e gioia. Si sa bene che la gita scolastica è, in assoluto, l’attività più attesa dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado… e noi stavamo per andare nella città più romantica e affascinante dell’Italia! Con grande entusiasmo siamo partiti dal piazzale della palestra Lanzi e, stanchi e assonnati abbiamo dovuto affrontare le sei ore di autobus, molti hanno cercato di dormire, altri invece hanno sostenuto un discorso con l’amico che avevano a fianco. Arrivati a Roma abbiamo lasciato i bagagli in un piccolo ma accogliente albergo. Eravamo suddivisi in quattro per ogni camera, ero davvero felice. La nostra residenza non distava molto dal centro storico, ma per gli spostamenti era comunque necessaria la metropolitana, vista dell’estensione della città. Nei giorni seguenti abbiamo completato la gita con la visita al Colosseo, ai Musei Vaticani, all’Altare della Patria… sembrava di essere tornati ai tempi degli antichi Romani, passeggiare per quelle strade suscitava in me bellissime sensazioni ed emozioni. Sicuramente uno dei momenti più significativi è stato l’incontro con il Papa, era impressionante come tutte le persone attorno a me pendevano dalle sue labbra come incantate, tutti erano uniti. Uniti da quella figura chiamata Papa. Quando lo ascoltavo tutto il mondo circostante si dissolveva, eravamo solo io e lui, come collegati da un filo, questo ha suscitato in me un sentimento fortissimo che non riesco a spiegarmi, so per certo che è stata una delle emozioni più forti che abbia mai provato. Questo avvenimento ha contribuito alla mia crescita perché ho visto come una sola persona può unire e collegare tutte le persone circostanti che la stanno ascoltando.

Le opere antiche di Roma mi portavano indietro nel tempo: è sconvolgente come delle statue erette moltissimi anni fa riescano a suscitare in me un garbuglio di emozioni così immenso. Tante furono le bellezze e i monumenti di Roma che mi colpirono, ma in particolare la Fontana di Trevi per la sua imponenza e maestosità pur nella perfezione di ogni singolo particolare, mi colpì nel profondo.

Il rapporto con i miei compagni diventava sempre più forte e compatto: sembravamo quasi una grande famiglia allargata. Le antipatie e gli antagonismi che si “vivevano” in classe durante l’anno sembravano in quei tre giorni non esistere più e questo ci aiutò molto anche quando tornammo a Schio.

Devo ammettere che questa gita mi ha suscitato un sacco di emozioni positive, l’itinerario previsto era molto interessante, ma la cosa che ha reso questa esperienza unica e veramente significativa sono state le persone che avevo accanto, perché non importa dove sei, ma con chi sei. Non importa cosa fai, ma con chi lo fai. Sono le persone che rendono speciale una giornata, un gesto, una parola un momento.

ANGELINA GINEVRA (13 ANNI)