Haiku

Il LABORATORIO DI HAIKU E TRADUZIONE si è svolto durante la settimana alternativa in tre incontri di un’ora e mezza ciascuno con le seguenti modalità:
Prima giornata: introduzione e spiegazione dei concetti generali e della filosofia di fondo riferita alla forma poetica dell’Haiku | Esempi tratti da diversi autori giapponesi e non, così come da poeti antichi, moderni e contemporanei.
Seconda giornata: definizione e messa a punto del tema stagionale e del Kigo (elemento centrale dell’Haiku) | Esplorazione, osservazione e raccolta di dati nel giardino, elementi, vocaboli e immagini | Prima stesura di prove e testi.
Terza giornata: scelta di uno o più Haiku e stesura ‘calligrafica’ definitiva su foglio A4 | Traduzione in inglese e in altre lingue, in base alla provenienza e alla conoscenza degli alunni partecipanti, stesura definitiva sul retro del foglio.
I risultati, come si può notare dagli esempi scelti, sono stati ottimi e il grado (di curiosità prima e di attenzione e collaborazione poi) molto elevato.

Prof. Roberto Cogo

Laboratorio di fumetti in inglese (Comics)

articolo del prof. Lorenzo Di Domenicantonio

di Jack Zhou
di Jack Zhou

Nei giorni 9, 10 e 11 febbraio, giorni di “febbrili” attività per la nostra scuola, impegnata nella Week4Us, si è tenuto il laboratorio di “comics” ovvero fumetto in lingua inglese. C’è stata una soddisfacente richiesta di partecipazione alle attività di realizzazione di un fumetto e questo ha portato all’articolazione di due laboratori, uno costituito da ventisei ragazzi e l’altro da ventisette, distribuiti nelle due fasce orarie comprese tra le 10:00 e le 13:00.
Preparare un gruppo di lavoro a realizzare una storia in vignette non è facile e richiede molto tempo, tante idee da mettere in ordine, delle direzioni da definire per non perdere di vista gli obiettivi predisposti; questo ha portato gli organizzatori a pianificare, già prima dell’inizio, delle strategie per permettere agli alunni partecipanti di produrre qualcosa di creativo nel poco tempo a disposizione. Dunque si sono fornite delle idee di base sia per gli sviluppi della storia da scrivere sia per la caratterizzazione dei personaggi. L’idea di fondo è stata quella di raccontare la difficoltà che un ragazzo qualsiasi ha nell’accettarsi coi propri difetti e pregi e nell’affermarsi all’interno dell’ambiente in cui passa buona parte della sua giornata, la scuola. Si è voluto raffigurare con tratti caricaturali e scherzosi un mondo fatto di insicurezze, di ostacoli che sembrano insormontabili e di “nemici” che sembrano imbattibili; si è insistito sul bisogno di sognare, di fantasticare e tutto è ruotato attorno al perno di un profondo legame di amicizia tra Theodore (il protagonista) e Betty, sincera e saggia compagna di tutti i giorni e proprio per questo non apprezzata da Theodore per quello che realmente vale.
I ragazzi hanno dato un importantissimo contributo allo sviluppo della storia perchè hanno “riempito” i personaggi di realismo, li hanno caratterizzati con molta attenzione, si sono quindi appropriati delle ipotesi di lavoro che erano proposte e le hanno trasformate in prodotti finiti, ognuno con il suo stile, ognuno con il suo modo di esprimersi in lingua inglese, ognuno con il suo modo di interpretare la splendida e complessa età che si trovano a vivere.
Vogliamo trovare un simbolo, una situazione che efficacemente e molto sinteticamente potrebbe rappresentare questa attività? Certamente è stato il silenzio dei ragazzi impegnati a disegnare e a creare dialoghi in lingua, alterato solo dal rumore dello sfregare di matite e pennarelli sui fogli che attimo dopo attimo si riempivano della loro “Arte”.

Laboratorio di disegno con i bottoni

a cura della prof.ssa Zancanaro Eleonora

Lavoretti realizzati nel laboratorio di disegno con i bottoni
Lavoretti realizzati nel laboratorio di disegno con i bottoni

Ho scelto di proporre il laboratorio di disegni con i bottoni per dare l’opportunità ai ragazzi di sperimentare un’attività che li aiutasse a sviluppare la manualità fine, un’abilità che in questo tempo caratterizzato da uno sviluppo tecnologico affascinante – ma talvolta totalizzante – rischia di essere definitivamente messa da parte dalle nuove generazioni.

Il laboratorio, in realtà, ha coinvolto i ragazzi in attività molto diverse , anche se tutte finalizzate alla realizzazione del manufatto finale che ogni alunno ha immaginato e realizzato secondo quanto gli veniva suggerito dal proprio gusto , dalla propria fantasia e dalla propria voglia di mettersi in gioco e di scommettere su capacità che molti hanno scoperto di possedere solo in questa occasione.

Siamo partiti da esempi di lavori tratti da diversi forum su Internet e a Internet ci siamo rivolti – in qualche caso – anche per trovare esempi di disegni di animali abbastanza semplificati da poter essere realizzati con dei bottoni. Poi ogni allievo ha deciso cosa realizzare: un quadretto, una trousse per collane ed altri gioielli, un contenitore per il tablet o il cellulare e perfino degli orecchini o la copertina per il diario scolastico. E ne ha fatto un progetto su carta .

Una volta decise misure, colore, decorazioni e destinazione d’uso del manufatto, ad ogni ragazzo è stato consegnato uno scampolo di panno che sarebbe stato cucito in base alla forma scelta e decorato con i bottoni – ma anche con pezzi di rami, stoffe o frammenti di collane – fissati alla stoffa con vinavil o colla a caldo o cuciti con ago e filo: come mi hanno fatto notare gli stessi ragazzi , alla fine i partecipanti al laboratorio hanno sperimentato attività diverse e hanno imparato a servirsi di materiali e tecniche che spesso prima non conoscevano e i risultati …  beh, giudicate voi stessi!

Prof.ssa Eleonora Zancanaro