Tutti gli articoli di Paola Rossi

UNA VISITA POCO GRADITA

 

Durante il mese di giugno dell’anno 2016 la nostra scuola ha subito un furto da parte di alcune persone, a nostro parere, poco raccomandabili. Hanno preso 15 computer dall’aula di informatica al piano terra. Questa domenica sono tornati a completare il loro lavoro, rubandoci 14 pc. Uno solo si è “salvato” grazie alla sua insolita posizione in auditorium che ha fatto in modo di preservarlo dalla rapina.

Gli scippatori hanno dovuto ricorrere ad un seghetto per tagliare e piegare le grate poste alle finestre dell’aula.

Questo ha provocato un grande disagio all’intero istituto, in particolare a noi della redazione che abbiamo dovuto arrangiarci con dispositivi portati da casa e Tablet non destinati a questo tipo di impiego.

Ma ciò che è grave è che hanno tolto così a noi e ai nostri compagni la possibilità di svolgere progetti scolastici pertinenti al programma in modo alternativo e stimolante. I progetti che dovevamo realizzare prevedevano un lavoro di equipe che ci avrebbe permesso di creare un legame più profondo e sincero con gli altri membri della nostra classe oltre a capire come sia importante imparare a relazionarsi con le persone con cui si condivide un comune obiettivo. Lavorare, poi con i dispositivi informatici è per noi importante perché sono gli strumenti con cui sempre noi avremo a che fare

Senza poter utilizzare i computer della scuola alcuni professori si sono sentiti costretti a cambiare genere di attività per i propri alunni siccome quella prevista richiedeva l’uso di internet e di applicazioni digitali come Word, PowerPoint o Photoshop, tutte utili per un nostro futuro impiego.

Ma questa spiacevole visita non fermerà ne professori, ne studenti, ne noi giornalisti che faremo in modo di svolgere comunque tutte le attività che ci appassionano.

Dalla Guarda Matilde Isotta, 13 anni

Maggiore Marianna, 13 anni

GIORNATA DELLA MEMORIA

memoria 2017

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno le truppe dell’Armata Americana liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

SHOAH: lo sterminio degli Ebrei vittime del genocidio nazista. Quando si usa il termine genocidio ci si riferisce principalmente allo sterminio degli ebrei, ma nel mondo ce ne sono stati molti altri purtroppo non da tutti conosciuti.

TESTIMONIANZE

Frasi tratte dal libro “Una speranza ostinata”:

-“1943: Mi è vietato andare nei giardini pubblici e vivo in una baracca di legno dentro lo sgabuzzino. Tutti i cartelli che incontro con su scritto “Vietato agli ebrei” li distruggo e gli butto nel fiume. Ma non serve a nulla perché la sera sono di nuovo in piedi.”

-“Dicembre 1943: Ci fermiamo e ci accampiamo per terra, non si può uscire da un luogo ristretto e non possiamo ne’ bere ne’ mangiare se non scavando con dei cucchiaini la terra umida sotto di noi fino a trovare l’acqua.”

 

Anne Frank è una ragazzina ebrea che durante la Seconda Guerra Mondiale è costretta a nascondersi per sfuggire ai nazisti. Assieme ad altri sette compagni vive in clandestinità in una stanza nascosta dietro un armadio in una casa ad Amsterdam. Dopo più di due anni   vengono scoperti e deportati nei campi di concentramento. Il padre di Anne, Otto Frank, è l’unico dei sette inquilini dell’Alloggio segreto a sopravvivere. Il diario che Anne ha scritto durante il periodo trascorso nell’alloggio segreto la renderà famosa in tutto il mondo.

Frasi tratte dal diario di Anne Frank:

-“Pensa a tutta la bellezza ancora rimasta attorno a te e sii felice.”

-“Viviamo tutti con l’obiettivo di essere felici; le nostre vite sono diverse, eppure uguali.”

-“Non sono ricca di soldi o cose terrene, non sono bella, né intelligente e furba, ma sono e sarò felice! Lo sono di natura, mi piace la gente, non sono sospettosa e voglio vedere tutti felici e insieme.”

-“Io non penso a tutta le miserie, ma a tutta la bellezza che ancora rimane.”

 

Liliana Segre era all’epoca una ragazzina di soli 13 anni che ha vissuto l’orrore di Auschwitz, ma nonostante tutto ha lottato ed è riuscita a sopravvivere puntando tutta la sua speranza su una piccola stellina trovata per caso, come racconta tutt’oggi. Si è vista togliere tutto da un giorno all’altro. E per cosa? Per essere nata Ebrea! Per colpa di uomini pieni d’odio e gelosia che hanno sterminato popolazioni innocenti.

Frasi tratte dal libro “Fino a quando la mia stella brillerà”:

-“Non ci avevano lasciato niente, neppure un fazzoletto per asciugare le lacrime. Avevamo solo un corpo, che pian piano diventava uno scheletro.”

-“Pensai che l’unica colpa che avevo era di essere Ebrea. Colpa inesistente, colpa che non ho!”

 

“NON POSSIAMO CAMBIARE IL PASSATO, MA POSSIAMO IMPEDIRE CHE ACCADA DI NUOVO !”

 

Articolo di Briata Giorgia

Classe 3*C

La nostra fantastica Week

 

 

 

Ogni anno nella nostra scuola abbiamo la possibilità di vivere un’esperienza fantastica: la WEEK4US.

Si tratta di vivere una settimana in cui non portiamo cartella o cartelline ma soltanto tanta tanta buona volontà perché eseguire laboratori creati dai professori ci vuole impegno. Dal nostro punto di vista questa settimana è stata istruttiva, anche se a volte impegnativa, infatti ci è stato chiesto di affrontate situazioni nuove e molto diverse: ad esempio costruire plastici, cerare maschere della commedia, conoscere Dante, animare la carta, produrre video stop-motion. Ci siamo divertiti molto anche se all’inizio eravamo tutti un po’ preoccupati perché entravamo a fare parte di un gruppo di compagni di altre classi. In realtà già dal primo giorno abbiamo socializzato con tutti.

Alla fine della settimana eravamo tutti contenti, felici e pieni di soddisfazione.

PIETRO 11 ANNI

GABRIELE 11ANNI

LA PRIMA NEVE

La neve è arrivata

e candida le cime accarezza.

Risalta la vetta innavata e i bianchi fiocchi il vento

trasporta con delicatezza.

 

Gli alberi non sono ancora spogli

e le foglie non sono ancora cadute.

I rami poveri attendono i morbidi battufoli

mentre il terreno e già indurita dal freddo.

La vegetazione è ancora  per poco variapinta

ed è così bella da essere dipinta.

Giulia  Stievano

12 anni

LE MEDIE: UNA NUOVA AVVENTURA

Cari ragazzi di quinta elementare,

in questo articolo vi vorrei accennare alcune cose sulla scuola media; io sono la prima che aveva infiniti dubbi e molte domande su come sarebbero state le medie. Il primo giorno di questa nuova avventura, ero decisamente spaventata per le novità che avrei dovuto affrontare; mi sentivo grande ma allo stesso tempo anche un po’ preoccupata, perché mi guardavo attorno e mi rendevo conto di essere infinitamente piccola, rispetto a quelli di seconda e terza media. L’unica cosa che posso dirvi, è che non dovete spaventarvi, anzi dovete essere orgogliosi di essere arrivati a questo traguardo e di fare parte di tutto ciò. Potrà capitarvi che in certi momenti, vi sembrerà di non farcela più, ma non dovete mollare perché le medie sono un piccolo passo verso un grande futuro. Ovvio dovete anche avere tanta voglia d’apprendere ed imparare cose nuove, ed essere sempre curiosi, ma soprattutto dovete rendervi conto che non siete più dei bambini coccolati, ma che siete dei ragazzi che stanno crescendo, affrontando la vita e diventando grandi ed indipendenti.

TRANQUILLI SOPRAVVIVERETE!!!

Anna Cecilia Conforto 11 anni

Crescere tra opportunità ed impegno

 

Consiglio questa scuola a tutti i ragazzi/e di quinta perché ti da tante opportunità facoltative. Io, per esempio, faccio il musicale e sto imparando a suonare il violino; già alla prima lezione me ne sono innamorato per il suo piacevole e melodico suono. Questa scuola ti da tante opportunità che, mettendoci un po’ di buona volontà, fruttano e ti fanno crescere.

Attenzione però, non è una scuola per scansafatiche che pretendono di sapere tutto senza muovere un muscolo.

Casarotto Pietro

11 anni.

“Come e cosa ti aspetti dalle scuole medie”:

 

Intervista a Ilaria di 10 anni classe quinta

Intervistatore: “Come ti aspetti l’ambiente della scuola nuova?”

Ilaria: Mi aspetto un ambiente accogliente.

Intervistatore:“Quali paure hai?”

Ilaria: “Di paure non ne ho ma spero di entrare subito in        collaborazione con i nuovi compagni”.

Intervistatore: “Come ti aspetti i rapporti con i professori?”

Ilaria: “Mi aspetto dei professori severi e che ci danno tanti compiti”

Intervistatore: “Ti piacerebbe andare a scuola anche al sabato?”

Ilaria: “Preferirei stare a scuola a fare i rientri al posto di andare a scuola il sabato”.

Intervistatore: “Senti la scuola come un obbligo?”

Ilaria: “No non la sento come un obbligo, per me è un’ opportunità per imparare”.

Giornalista:

Casarotto Pietro

11 anni

PERCHÉ BISOGNA AMARE IL MARE?

 

Dobbiamo pensare che i 2/3 terzi della superficie del mondo è ricoperta di acqua. L’attrazione della luna alza e abbassa l’acqua del mare creando le maree. Questo è favorito dal vento. Le correnti sono grandi masse d’acqua: la corrente più calda è la corrente del golfo dal Messico all’Europa Nord occidentale.

Il mare rappresenta una fonte di ispirazione artistica: esso racconta fatiche, passioni e sogni, suscita pensieri e riflessioni. Poeti, narratori, pensatori, artisti hanno cantato in ogni epoca il fascino, i pericoli, le emozioni, il mistero del mare. Infatti la maestosità del mare incanta, cattura, rapisce. Può essere la cosa più bella e cristallina ma al contempo trasformarsi nella forza più assassina e spietata del mondo. Basti pensare all’immane tragedie provocate dai maremoti.

Le coste sono le zone molto vicino al mare.

Ci sono due tipi di coste: le coste alte e le coste basse

Le  coste  alte sono  ripide e  rocciose. Non  hanno spiagge, perché le montagne  o  le  colline  arrivano fino al mare.

Le coste alte non hanno  strade, ferrovie, porti,città, perché  non  c’è  spazio per costruirli. È quindi  difficile  raggiungerle:bisogna scendere al mare a  piedi  oppure  arrivare con piccole barche.

Le  coste  alte  sono  spesso molto belle: hanno grotte e archi, perché  il  mare ha scavato le rocce.

Le  coste  basse sono  pianeggianti, scendono  dolcemente  verso  il  mare  e  hanno grandi spiagge di sabbia. I fiumi, infatti, portano al mare terra, pietre, sabbia, che poi il mare porta lungo la costa.

Le co-ste basse di solito sono molto popolate: ci  sono  strade, ferrovie, porti, città, perché  è  facile  raggiungerle e spostarsi da un posto all’altro.

Qualche volta sulle coste basse ci sono  lagune, che  sono  zone  in parte  separate  dal  mare  aperto, dove l’acqua è calma. Nelle lagune  ci  sono  anche  molte  piccole isole e vivono molti uccelli.

 

 

 

Il mare e il turismo

Nelle zone dove le coste sono basse, con larghe spiagge, e il clima è mite (non fa troppo freddo né troppo caldo) ci sono molti paesi e città dove tanta gente va in vacanza. Ci sono quindi molti alberghi, ristoranti, pizzerie, bar, negozi, discoteche, sale giochi, dove lavora la maggior parte degli abitanti. Quindi, sulle coste del Mediterraneo, è molto sviluppato il turismo e molte persone hanno un lavoro in questo settore dell’economia.

Il mare è una ricchezza per l’uomo, che non dobbiamo distruggere. Spesso però gli uomini sporcano (inquinano) il mare in molti modi:

  1. con le acque sporche dei paesi delle città (centri abitati). Sono acque che hanno detersivi e saponi, oppure sono le acque delle fogne;
  1. con le acque sporche delle industrie (che contengono molti veleni);
  2. con le acque sporche delle campagne (che contengono veleni contro gli insetti e concimi);
  1. con navi e petroliere (che perdono spesso petrolio, soprattutto negli incidenti).

Inoltre, la pesca può distruggere molti animali e piante che vivono in mare.

LE SUPERIORI: Un nuovo mondo

In quest’articolo voglio parlare di un argomento che mi ha recentemente riguardato: il passaggio dalle scuole medie a quelle superiori. Il liceo è molto importante per noi adolescenti, perché rappresenta la nostra prima scelta indipendente, che segnerà il nostro futuro. Per sceglierlo, abbiamo dovuto pensarci molto, chiederci cosa ci piace, cosa vogliamo fare, dove ci prefissiamo di arrivare e soprattutto se abbiamo voglia di studiare e di impegnarci. E a volte sbagliamo, perché ci rendiamo conto di non aver fatto la scelta giusta per noi. Ma l’inizio delle superiori rimane e rimarrà sempre un momento significativo per molti, me compresa. Quando si comincia quest’avventura, ci si sente grandi, ma ci si accorge che in realtà si è i più piccoli di tutti, il che mette un po’ in soggezione. Però è bello abituarsi a una nuova realtà, vedere da vicino il mondo dei teen-agers e farne parte, intraprendere un nuovo indirizzo con nuove materie, elaborare un nuovo metodo di studio, conoscere tante persone, fare nuove amicizie e lasciarsi trasportare dal nuovo ambiente. Io sono una liceale solo da pochi mesi, ma mi sono decisamente accorta del cambiamento che ho fatto e di come il mio modo di approcciarmi alla scuola, ai professori e alle persone è cambiato. Anche se faccio parte dei più “piccoli” mi sento grande, indipendente e in continuo cambiamento e maturazione. Ho sentito molto lo stacco dalle medie, perché indipendentemente dalla scuola scelta va fatto un miglioramento. Il che non è per nulla immediato, ognuno ha bisogno del proprio tempo, ma impegno e costanza sono elementi che vanno messi fin da subito per avere dei buoni risultati scolastici. L’approccio con nuove materie mai studiate prima è affascinante ma non facile: è un nuovo mondo che ci si apre davanti, e si può amarlo come odiarlo, quindi è molto importante scegliere con attenzione e consapevolezza che indirizzo di studi perseguire. Vanno considerate le proprie attitudini, ma bisogna anche prepararsi a scoprirne di nuove. Una volta che si entra nel mondo delle scuole superiori, non ci si annoia mai, perché non si fa parte di un’unica scuola, ma di qualcosa di più grande. E’ bello anche cambiare aria, sperimentare cose nuove, prepararsi a trascorrere degli anni magnifici e indimenticabili prima dell’età adulta, durante i quali forgeremo la nostra persona, condizionati da quello che vivremo e dalle esperienze che faremo. Insomma, adattarsi a questo nuovo ambiente così diverso da ciò a cui eravamo abituati non è né facile né immediato, ma resta un’esperienza di vita bellissima, tutta da vivere dando il meglio di sé, sia a scuola che fuori.

Emma Paganotto

14 anni

Schio, Vicenza