Chi c’è sotto il casco? Un marziano è atterrato alla Fusinato

Week4us: un marziano è atterrato alla Fusinato

Il 3 febbraio 2016 sono venuti a farci visita cinque vigili del fuoco.

È stato un incontro interessante anche perché abbiamo conosciuto questi fantastici personaggi che un po’, ognuno di noi sogna di diventare da grande.

Con molta pazienza ci hanno spiegato il loro compito, ma, soprattutto, spiegato quali comportamenti tenere per la nostra salute e sicurezza.

In caso di bisogno chiamate il numero 115. In Italia  ci sono 110 comandi,tra cui 8 in Veneto. Sono dislocati sul territorio in condizioni favorevoli in modo da arrivare entro 20 minuti dappertutto, sono sempre presenti.

Ci sono anche vigili del fuoco volontari che prestano servizio di notte o nei fine settimana. Dopo la loro presentazione hanno risposto alle nostre domande che sono state tante.

Ora rispondiamo alla domanda che tutti si saranno posti guardando la foto: chi si nasconde sotto il casco dell’immagini?foto 1

Qui sotto si nasconde  un ’alunno della classe 1 D. Durante la spiegazione dei pompieri Federico ha indossato la tuta.

INTERRELIGIOSITÀ

Ad ottobre siamo andati in gita a Roma e il giorno 28 abbiamo assistito al discorso papale sull’interreligiosità.

Il suo discorso ci ha subito colpiti e, tornati a scuola abbiamo riletto ed analizzato il suo discorso da cui siamo riusciti ad elaborare un pensiero personale.

Basandomi sulle nostre idee emerse durante la nostra discussione in classe, mi è nata l’idea di dare vita agli importanti principi che il Papa Francesco vuole trasmettere, e ho ideato un fumetto che mi è sembrato il modo più diretto e comunicativo per trasmettere un messaggio molto importante: “con la cultura si può sovrastare qualsiasi differenza religiosa e capire che le diversità non sono ostacoli ma opportunità di arricchimento personale”.

A confermare l‘importanza del messaggio dell’interreligiosità ha contribuito l’incontro a scuola con Farhad, un rifugiato politico, scappato dall’Afghanistan.

Farhad ha scelto la libertà al posto della ricchezza esagerata di cui godeva quando viveva nel suo Paese e ha ora nella sua vita ha una missione: diffondere l’idea che la sua religione non è così diversa dalla nostra, anzi.

Questi due incontri sono stati molto importanti: mi hanno fatto ragionare molto sulle “differenze” che mi distinguono dagli altri e ho capito che non sono affatto un problema bensì un bene.

Penso che che alla fine, le religioni siano solo diversi “stili” perchè se ci pensate, alla fine, sono uguali: tutti pregano, tutti vanno in Chiesa o in Moschea e tutti credono a Dio, ad un unico Dio.

Dopo aver ragionato su questo, vorrei poter condividere il mio pensiero con voi, ecco perchè ho creato questo fumetto.

Buona lettura!

PS: Clicca sul link qua sotto per leggere il mio fumetto!

 

PROGETTO INTERRELIGIOSITÀ

UNA VITA PER UN LIBRO!!!

Un modo diverso per stare assieme e creare qualcosa per gli altri

 

Durante la settimana alternativa, noi, un gruppo di ragazzi di diverse classi di terza media, ci siamo trovati più volte, oltre all’orario scolastico, per creare un reading tratto dal libro “L’ultimo lenzuolo bianco”. Il reading doveva servire per anticipare le tematiche contenute nel libro all’intervento diretto dell’autore del libro Farhad Bitani.

Abbiamo presentato il nostro lavoro  in una serata per genitori, e ai nostri compagni, il sabato mattina del 6 febbraio.

Ciò che abbiamo creato, per noi ragazzi è stata una soddisfazione. È stato veramente appagante riuscire a vedere che le persone ci hanno ascoltato con interesse, apprezzando il nostro lungo lavoro.
Inoltre , questa esperienza è stato un modo per arricchire le nostre conoscenze, capendo nel particolare le problematiche riguardanti la realtà di vita di un mondo cosi lontano ma allo stesso tempo cosi vicino, come l’Afghanistan.
È stata una esperienza costruttiva, interessante; un modo per mettere in gioco le nostre capacità e per riuscire a migliorarsi.
Dopotutto, possiamo ammettere che ci siamo anche molto divertiti. Anche se magari non sembra, non sono state lezioni dove dovevamo ascoltare la professoressa che ci parlava e scrivere ciò che ci veniva detto, potevamo esprimere apertamente i nostri pensieri e le nostre impressioni, senza aver paura di sbagliare: eravamo noi i protagonisti della scena, dovevamo prenderci le nostre responsabilità ed essere maturi.
Hanno partecipato alla realizzazione del reading:

3A : Cassandra Semeraro, Enrico Schiavo
3B : Debora Grotto, Valentina Zen
3C : Riccardo Cozzi, Nicola De stefano
3D : Elisa Bassetto, Emma Paganotto, Sofia Borsato
3E : Anita Kransiqi, Eleonora Rader, Matteo Balasso
3F : Khan Shirzad Momin, Strozzo Matilde

Reporter: Debora Grotto 3B

Il concerto dell’anno!

L’Orchestra Filarmonica Giovanile Alpe-Adria, composta da ragazzi tra i 13 e i 18 anni provenienti da Austria, Italia e Slovenia. I brani che ci hanno proposto erano 6:

  1. Il primo è un brano di susseguirsi di tempi lenti e maestosi, con parti veloci e pizzicate da parte dei violini. La scioltezza con la quale questi ragazzi si esibiscono può benissimo essere considerata come quella di molti professionisti.
  2. Il secondo brano che ci è stato proposto è un tempo per violoncello. Il brano ha inizio con un assolo di fiati e prosegue con l’entrata di archi che continuano la melodia veloce e decisa fino a dileguarsi lasciando spazio a suoni più dolci e delicati come quelli dei flauti. Da lenta e solenne diventa più ballabile per far spazio al nostro protagonista violoncello, che domina il palco con il supporto leggero dei fiati. Inizia una parte più decisa, dalla quale nascerà poi una più calma e malinconica. Il finale del brano è caratterizzato dall’entrata di tutta l’orchestra. Ci teniamo a ricordare che il violoncellista è un bravissimo ragazzo che viene proprio da Schio.
  3. Il terzo brano è aperto dai clarinetti con la successiva entrata delle percussioni, a questo punto gli archi assieme alla melodia sempre più forte della batteria e dei piatti lascia spazio a voci maschili assieme alle trombe. Il brano è concluso da un colpo secco delle percussioni.
  4. Il quarto brano inizia con la voce di una cantante austriaca, giovanissima, che sarà la protagonista accompagnata da tutta l’orchestra. Questo brano era un pezzo dell’opera famosissima del celebre compositore Mozart. L’opera è Figaro.
  5. Il quinto pezzo è caratterizzato dall’entrata di flauti e clarinetti che vengono sovrastati dalla voce della cantante lirica, la quale esegue un brano nella sua lingua madre.
  6. L’ultimo pezzo è la colonna sonora del film “I Magnifici 7”. Il brano ha suscitato in noi emozioni fortissime, l’armonia era equilibrata tra tutti gli elementi dell’orchestra. A metà del pezzo le trombe spiccano insieme alle percussioni. La melodia diventa più dolce fino a lasciare spazio ai flauti. Il concerto si conclude con un’ultima nota eseguita dai piatti.

In questo articolo vogliamo ricordare il professor Crivelletto che è stato uno dei docenti che ha seguito in primo piano l’Orchestra Filarmonica Giovanile Alpe-Adria. Inoltre vogliamo ringraziare il professor Costa e il professor Marasca che ci hanno accompagnato sino al Teatro Civico.

orchestra giovanile sinfonica alpe-adria a schio con accademia musicale

Nella foto qui accanto è ripresa parte dell’Orchestra nella loro ultima trasferta in Austria. Tra l’altro possiamo mostrare il nostro giovane talento che viene da Schio, lui è il primo ragazzo del semicerchio a sinistra.

Katarina Gocevski – Martina Simonato 2D

IL MAGICO CONCERTO FOLK!

Giovedì 4 febbraio prima della ricreazione, nella palestra della scuola primaria “Don Gnocchi”, abbiamo assistito ad un concerto di musica folk in cui ha suonato il professor Lora con il suo gruppo.

Questo è stato un evento della Week4Us 2016, una settimana alternativa, dedicata a noi studenti, che prevede lo sviluppo di competenze attraverso laboratori didattici con le sezioni miste, e lezioni diverse dal solito, tenute non dai professori del nostro plesso, ma da professionisti esperti in materia.

La band, Folk Studio A, ha eseguito quattro brani di musica celtica con alcuni strumenti originari da diversi paesi. Durante lo svolgimento, il gruppo ha dato la possibilità al pubblico di interagire con i musicisti, ponendo domande e richiedendo dei pezzi scelti dal pubblico.

Non vi annoiamo con altre parole, ma guardate il seguente video.

 

Classi seconde

 

WEEK4US: SAI METTERTI IN GIOCO?

Una settimana alla meravigliosa scoperta  delle nostri doti nascoste

Ciao, sono Martina e ci tengo a scrivere questo articolo in modo che tutti sappiano cos’è Week4Us.

Nella settimana tra il primo e sesto giorno di febbraio nella scuola media statale Arnaldo Fusinato si è svolta la settimana alternativa (soprannominata Week4Us).

Cosa dire? Credo sia la settimana più apprezzata dalla maggior parte degli alunni che frequentano la nostra scuola.

In questi  sei giorni i ragazzi “subiscono” un mutamento di orari e materie.

I nostri professori hanno assegnato da tre a quattro laboratori diversi, in base a quello che pensavano ci sarebbe piaciuto.

Forse non tutti inizialmente erano contenti e avrebbero voluto essere loro a scegliere direttamente , ma poi frequentando i laboratori si sono resi conto di come avrebbero potuto sfruttare l’attività a loro favore e hanno scoperto nuovi interessi, e qualcuno ha scoperto delle doto che non pensava di possedere.

Durante la mattina i ragazzi partecipavano in primo piano ad alcune attività e un incontro tenuto da esperti ogni giorno diversi.  Per esempio noi seconde abbiamo incontrato la professoressa Circi il lunedì; lei ci ha esposto il tema dell’alimentazione e le problematiche a esso collegate. Il martedì, con due dei consiglieri e volontari di “Città della Speranza”, siamo stati partecipi di una presentazione della fondazione stessa. Il mercoledì  un incontro diverso: al teatro Astra abbiamo partecipato allo spettacolo “Branco di scuola” che parlava dell’evidente problema del bullismo nelle scuole medie e superiori.

Il giovedì il professor Lora e il suo gruppo di musica irlandese. Si può definire una lezione-concerto, dove noi abbiamo potuto ascoltare e partecipare ad alcuni brani suonati dal gruppo.  Il venerdì siamo tornati agli incontri con il volontariato, che era uno dei temi predominanti per le classi seconde. “Legambiente” è la relazione dove abbiamo potuto metterci più in gioco e fare la nostra parte, proponendo delle idee che ritenevamo utili per l’ambiente e a chi ci vive. Per finire in bellezza, sabato il nostro relatore è stato Giorgio Dalle Molle; medico associato a CUAMM, che ci ha spiegato il problema presente in Africa attualmente e come arrivino risorse dagli stati.

La settimana alternativa, alla scuola Fusinato è presente e attiva da due anni. Probabilmente è ancora in fase di sperimentazione sotto alcuni punti, ma bisogna ammettere che è un’attività divertentissima e utile per capire molte cose ad esempio che abbiamo delle capacità nascoste che dobbiamo scoprire, che bisogna provare prima di dire NO; che lavorare con gli altri richiede una grande intelligenza sociale…….

Quest’anno ci sono stati addirittura uno slogan e un logo. Lo slogan era sicuramente “mettiamoci in gioco”, una frase che molti di noi hanno saggiamente ascoltato. Il logo invece è una bellissima rivisitazione  dell’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci, simpaticissimo.

Credo che un grazie a tutti i relatori e ai professori che hanno contribuito all’organizzazione e alla realizzazione di questo progetto sia doveroso; quindi grazie di cuore a nome dell’intera scuola.

E adesso cosa dire? L’esperienza appena conclusa possa essere un preludio di moltissime altre Week4Us.

Martina Simonato 2D

PREMIAZIONE CONCORSO FOTOGRAFICO: una foto per ricordare, rivivere, raccontare e condividere.

Era il 26 febbraio quando si è svolta la premiazione del concorso fotografico, foto fatte nella bellissima gita in cui siamo stati presenti a Roma alla fine di ottobre.

Abbiamo deciso il concorso prima di partire per la gita e quindi una volta a Roma girando per le strade e ci siamo impegnati a scoprire angoli della città, particolari caratteristici, situazioni divertenti, angolini romantici ecc. Le foto che hanno partecipato al concorso, sono state selezionate seguendo un criterio che avevamo stabilito e poi appese nell’atrio della scuola, non erano foto così, a caso, foto che si possono trovare  su internet, superficiali. Ogni foto era corredata da  una interpretazione personale dell’autore interpretazioni, accompagnate tutte da diversi pensieri scritti dai fotografi  novellini, destinati ad una possibile carriera o non. La mission era trovare una foto capace di ricordare, di rivivere, raccontare e condividere.

Nel periodo della loro esposizione sono state votate da coloro che passavano per l’atrio della scuola quindi i nostri genitori, il personale della scuola…..

La prima classificata era di Sofia Borsato, della 3D. Una foto veramente bellissima, raffigurava due felici sposi, il marito la prendeva in braccio. Tutto immortalato in un momento pieno di passione grazie anche al magnifico effetto della foto in bianco e nero.

La seconda classificata era di Ivana Dalla Valle, ragazza della 3E. La foto raffigurava una fontana di piazza San Pietro, dalle splendide luci che sottolineavano la bellezza di essa.

La terza classificata era di  Kai Yu Zhou, ragazzo della 3C. L’immagine rappresentava un normale gabbiano appoggiato ad un muretto. Anch’essa aveva uno splendido effetto.6

Secondo noi, queste foto meritavano di essere premiate perché belle ed interessanti.

                                                                                         Redazione classi terze

 

Questa attività, finalizzata alla uscita didattica a Roma, ha permesso ai ragazzi di limitare l’uso indiscriminato del cellulare per fotografare e capire il vero significato che questa azione può avere cioè, cogliere e bloccare un istante con le sue emozioni e sensazioni. Di come una foto possa  fissare una emozione nel tempo per se ma anche per condividerlo con gli altri. Speriamo che i ragazzi abbiano colto come la fotografia  possa diventare una forma di comunicazione che va oltre ogni linguaggio verbale, proprio come fa ogni forma di espressione artistica; dalla musica alla pittura. La fotografia diventa così mostrare a tutti con tanta voglia quel qualcosa di magnifico e travolgente che si ha davanti agli occhi. La fotografia è anche ricerca di situazioni strane, interessanti, fuori dai luoghi comuni….per catturare l’interesse.

Questo insegna che la vera foto ha grande valore quando è frutto di un pensiero che vuole rendere immortale un attimo del nostro vissuto.

Allora. Non scattare a caso!!!!!!!…e non si sa mai che qualche alunno scopra di avere una passione, un talento….
la prof.

 

FARHAD BITANI: IL CORAGGIO E LA FORZA DI CAMBIARE

E’ strano poter ascoltare dal vivo una storia cosi inimmaginabile, ma allo stesso tempo attuale e “vicina”.

Sabato 6 Febbraio, abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare la testimonianza dello scrittore afgano Farhad Bitani, autore del libro  “L’ultimo lenzuolo bianco”.

Siamo stati testimoni della sua scelta di essere un uomo libero, a costo di rinunciare alla bella vita di figlio di un ricco generale afgano. Ha scelto una vita umile, costantemente in pericolo, per condurre la sua missione di pace contro la violenza e a favore dell’interreligiosità.

Questa esperienza ci ha aperto una porta su un mondo che non conoscevamo del tutto. Ci ha parlato dell’Afganistan, del sistema di vita determinato dalla attuale situazione geopolitica, di come non esiste la libertà, neppure la libretà di pensare perché la popolazine è tenuta imn una condizione di ignoranza per cui non sa neppure che esiste un modo di vita alternativo al loro.  Ogni giorno sentiamo fatti simili al telegiornale, sentendoci distaccati da quella realtà che non ci riguarda. Ma sentirla raccontata dal vivo, sottoforma di storia personale, è una cosa diversa: ci ha detto le cose come stanno, senza giri di parole, senza segreti politici, trasmettendoci sensazioni vere che dalla voce piatta di un giornalista non si potrebbero mai percepire. Con le sue parole, Farhad, ci ha fatto capire che alla fine noi siamo più fortunati di quanto pensiamo perché, anche se non abbiamo potere e denaro, prima di tutto siamo liberi.3

                                                                                                       Redazione classi terze

IL CIOCCOLATINO DELL’ AMICIZIA

Può bastare un cioccolatino per far rinascere un’amicizia perduta.5

Durante l’incontro in auditorium di mercoledì 3 febbraio, abbiamo assistito ad  una scena  molto commovente e che ci ha fatto riflettere su cosa significhi realmente l’amicizia. Un sentimento di affetto reciproco tra due o più persone, nemici che in un battito di ciglia diventano amici.

Emanuele, ragazzo di 15 anni che frequenta la 3F, ha compiuto un gesto molto particolare. Durante l’attività ci è stata consegnata una scatola di cartone con dentro dei sacchetti chiusi. Non sapevamo cosa ci fosse all’interno! Ognuno, non sapendo che la scatola dovesse arrivare in fondo all’auditorium, si è preso un pacchettino e quindi finirono prima che ogni ragazzo ne avesse uno. Dopo ciò, al termine dell’ncontro ci è stato concesso di aprirlo. Dentro, ognuno ha trovato un cioccolatino al lattee ci è stato chieso di donarlo a chi, non ne aveva ricevuto.

Tra i tanti, Emanuele ha consegnato il suo cioccolatino a Francesco: ragazzo con cui non andava d’accordo e con cui, probabilmente c’erano stati dei contrasti profondi e dopo averlo fatto è tornato al posto piangendo commosso, felice e fiero del suo gesto !!!

Questo semplice avvenimento, che potrebbe sembrare banale, ci ha colpito molto e ha fatto riflettere su come un piccolo gesto di distensione può far rinascere un’amicizia. O forse come qualche volta, semplicemente non riusciamo a trovare il modo per dimostrare i nostri sentimenti.

 

                                                                                                       Redazione classi terze